Flavia ha ripescato dai
recessi dello chalet ripostiglio, una delle tante scatole disseminate di carte,
diari, fotografie, feticcetti e ricordini...
Ieri sera mi sono guardata un
mucchietto di non so che... che belle...che sommovimento, rivedere e avere
dentro, vivi come allora, sempre, i sapori di ogni istante, ogni cura, ogni
felicità, ogni impegno, ogni dolore e tutto il coraggio che ci abbiamo messo, e
le rivoluzioni e le trasmigrazioni incessanti di mobili divani e orpelli, che
mai mi accontentavo di pensare che fossero al posto giusto, o magari lo era, ma
il giusto cambia con noi, con quello che man man diventiamo dentro ed esprimiamo
all'esterno... ed ecco lì, immagini... ecco la sera che babbo, rientrando senza
veramente guardarsi intorno fece il verso di sedersi al posto in cui fino al
mattino c'era stato il divano e lo fermai appena in tempo ché non ruzzolasse nel
vuoto!!!
Così ero, instancabile,
entusiasta, una stakanovista, un ariete furioso d'amore, alla carica della vita,
la vita da formare, nutrire e alimentare dall'interno del nucleo, piattaforma
unica e insostituibile di lancio, affinché quello che veniva seminato
dentro fosse poi frutto da condividere con gli altri. Babbo si impegnava fuori,
ci amava come in una bolla di sapone che lo attraeva tra le mura di casa, a
protezione dei mostri che fuori stavano acquattati... Ruggiva come fanno i
leoni, senza risparmiarsi fatica... Ho sbagliato a lasciargli credere che
ruggire fosse il modo migliore per affrontare i
predatori...
Lo sono ancora, furiosa
d'amore. Lo sono ancora perché al fianco c'è tutto quello che ci ha condotte,
insieme, fino a qui, attraverso grandi vene e capillari; c'è un tessuto
intricato e pulsante che fa parte dell'universo e nessuno lo potrà sfilacciare.
"Mai" è una parola insensata ma io, seppure non la scrivo, la
penso...
Che emozione, anche solo
rivedere il colore di un divano abusato, un lume finito scocciato, un tavolo
antico stupidamente venduto...
Sei di noi, buffoncelli e
accappellati, tutti insieme, attorniati da quello che man mano si andava
edificando. Oggetti mai soltanto tali, espressione, sempre, di cura e di amore
alimentato per istinto, acché si creasse intorno quell'atmosfera che dovrebbe
accompagnare i passi di una vita, pregando, a sera, di poter essere giusti,
forti, capaci di sostenere, di affrontare, di non soccombere sotto urti e pesi
improvvisamente più grandi e violenti di noi. Rimproverarsi, a notte, per non
aver avuto la forza per non cedere a incapacità momentanee di resistere a scatti
e sfuriate...
Insieme, abbiamo navigato per
ogni mare e siamo qui, sulla sponda di acque che sempre si
chiarificano.
Sento oggi, nuda e presente,
la forza di vostro padre e la debolezza che lo ha perduto... Lo rivedo, nelle
immagini del mito che rimarrà, splendente e giovane e forte, forte della
speranza di una vita da prendere tra le mani, forte di voler mettere a frutto il
cuore e il coraggio del suo corpo snello... Lo rivedo che di lui mi fulmino...
Davvero, un colpo di fulmine fu. Lui non si avvide... ma io già lo sapevo che
non avrebbe girato altri angoli.
Debolezza, non credere di
avere il diritto di esistere svincolato dal giogo di manipolazioni emotive. Chi
ti dà la vita senza essere consapevole del dovere che si assume, sa poi
pretendere di uccidere. Amore è una gioia costosa. Pochi sanno amare davvero.
La prossima vita, perché io
ci credo, che avremo un'altra occasione, - qualcuno me la deve questa
possibilità, e saprò che non è la prima -, sarò più forte, più forte di lui,
ancora più forte, e saprò tendere braccia più determinate per strapparlo ai
chiodi che gli hanno voluto conficcare nel cuore. E tornerà a essere babbo-zio
Tarzan, Big Jim e Nembo Kid, l'uomo che sapeva volare, tra alberi e grattacieli,
oppure, come a noi sarebbe bastato, tra le mura di casa nostra e i confini del
giardino e del suo fantastico orto... una casa un giardino e un orto che non ci
saremmo altrimenti sognati di lasciare...
I ricordi... memoria
universale, memoria conficcata e invisibile, ma perennemente attiva nel vortice
dell'energia che tutto muove...
Inesistente, l'uomo distaccato
dai propri ricordi... Distruttiva, la tentazione che a tratti può assalire, di
relegarli al passato.
Un
dono immenso, saper vivere i ricordi come forza del nostro presente ed eterno
divenire
MammaZia